CHRISTIAN LEU-CAVILL ID: 150696 May 11, 2021, 2:04 p.m. No.13637923   🗄️.is 🔗kun

Occupying a prime spot on the Aventino (Aventine Hill), the Roseto was the site of Rome's Jewish cemetery for centuries, before being presented to the city in the twentieth century. The garden layout pays tribute to the site's history, with paths forming symbols including the Menorah. A visit to the garden can be combined with an exploration of the Aventine and its panoramic park.

 

As well as an extensive permanent collection of roses, occupying the higher slopes and climbing up over walkways, the garden also displays competition entries and new breeds. The range is huge, and you can spend hours wandering, photographing and choosing your favourites: from the huge colourful extravagances of roses like Rinascimento to the sweeter pale specimens hiding shyly behind their bolder cousins. The scents and colours create a memorable experience, especially when combined with the backdrop of the Palatine ruins and the open space of the Circo Massimo.

 

Visitors queue up for a photo opportunity by a heart-shaped trellis covered with pink roses or wander around the pathways. There are benches to sit on, and it is generally a lovely place to spend some time. Unlike many of Rome's attractions, the Roseto is fully accessible to all visitors, and it is very popular with Romans as well as tourists.

 

Every year the Roseto opens to the public for the flowering season, and there are usually guided tours and special events. One memorable year the Roseto was open at night with dramatic and musical shows, a restaurant and a cocktail bar. The gardens are well worth a visit for the beauty of the setting and the flowers, even if you're not a rose enthusiast.

 

The Roseto is on Viale del Circo Massimo, on the slopes of the Aventine, above the Circo Massimo (Circus Maximus). The nearest Metro station is Circo Massimo (Linea B). Typical opening hours, with free entry, are 8am-6.30pm every day during the May-June flowering season. Daytime opening may be extended, with summer evening entertainments, although arrangements will change from year to year. Ask at a tourist information kiosk for the latest details.

CHRISTIAN LEU-CAVILL ID: 150696 May 11, 2021, 2:08 p.m. No.13637945   🗄️.is 🔗kun   >>8065

La storia del Roseto

Il Roseto comunale di Roma, unico al mondo per la sua spettacolare posizione, si adagia sulle pendici dell'Aventino, di fronte ai resti del Palatino, appena sopra il Circo Massimo. Di dimensioni contenute, offre una magnifica vista che spazia dal colle Palatino, al campanile di S. Maria in Cosmedin, alla cupola della Sinagoga, al Vittoriano, fino ad arrivare all'osservatorio di Monte Mario.

Fin dal III sec. a.c. il luogo in cui sorge il roseto era dedicato ai fiori. Tacito, negli Annales, parla di un tempio dedicato alla dea Flora, i cui festeggiamenti, "floralia", si svolgevano in primavera nel Circo Massimo.

 

Ricoperto di orti e vigne fino a tutto il XVI sec., divenne, nel 1645, l'Orto degli Ebrei con annesso il piccolo cimitero della Comunità. Dal 1934, anno del trasferimento del cimitero ebraico al Verano, l'area, destinata dal piano regolatore generale di Roma a Parco, rimase incolta fino al 1950, quando divenne sede del nuovo roseto comunale. L'antico, che si trovava sul colle Oppio, era andato distrutto nella seconda guerra mondiale. Come ringraziamento alla comunità ebraica, che aveva permesso di ricreare il roseto in un luogo sacro, venne posta all'ingresso del giardino una stele in ricordo della precedente destinazione, e i vialetti che dividono le aiuole nell'area collezione, assunsero la forma della menorah, il candelabro a sette bracci, simbolo dell'Ebraismo. Il giardino segue la pendenza del terreno con una forma ad anfiteatro. Il disegno architettonico vuole mimetizzare la frattura orizzontale costituita da via di valle Murcia, che divide il giardino in due parti.

Nell'area più vasta si trova la collezione di rose botaniche, antiche e moderne. Nella parte in basso, più piccola, si trovano i settori dove vengono dimorate le rose partecipanti al "Premio Roma" e la collezione delle rose che, dal 1933 - anno della prima edizione svoltasi a Colle Oppio - hanno vinto questa prestigiosa manifestazione.

 

Il Roseto ospita circa 1.100 specie di rose provenienti da tutto il mondo, persino dalla Cina e dalla Mongolia. Fra le più curiose, la Rosa Chinensis Virdiflora, dai petali di color verde, la Rosa Chinensis Mutabilis, che cambia colore con il passare dei giorni e la Rosa Foetida, una rosa maleodorante.

 

L'idea di un roseto a Roma si deve all'interessamento della Contessa Mary Gailey Senni, al suo amore per la natura e a una notevole conoscenza botanica. Americana di nascita, si sposò con un conte italiano e rimase a vivere in Italia. Donna dal carattere deciso e caparbio dovette lottare non poco per vedere realizzato il suo progetto. Nel 1932 fu aperto il roseto sul colle Oppio. Il luogo fu scelto perché vi si trovava già una raccolta di numerose piante di rose provenienti dal Vivaio del Governatorato. La contessa partecipò a tutte le fasi di realizzazione del roseto, e fu anche l'artefice della sua promozione all'estero. L'anno seguente l'apertura, fu istituito il "Premio Roma", (secondo al mondo per costituzione, preceduto solo da quello di Bagatelle, vicino Parigi) di cui fu la curatrice ed al quale partecipò per molti anni come componente della giuria.